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L’obbligatorietà nel 1977 degli specchietti retrovisori esterni (in particolare quello lato conducente) del veicolo hanno rappresentato un grande passo in avanti nella sicurezza stradale. Nel corso del tempo c’è stata un’evoluzione stilistica per migliorare l’aerodinamica della vettura, infatti nella zona attorno agli specchietti si creano turbolenze che aumentano la resistenza. Il Giappone è stato uno dei primi a eliminare gli specchietti laterali a favore delle telecamere, a seguire l’Europa su alcuni modelli di alta gamma, ma ora anche su vetture di serie più piccola. Gli Stati Uniti stanno sperimentando i sistemi sulla spinta di molti costruttori di auto affinchè NHTS autorizzi ad adottare questa tecnologia, che viene definita un progresso per la sicurezza delle strade ed essenziale per le future auto a guida autonoma.
I test dovranno verificare il comportamento di chi guida e la capacità di effettuare manovre come il cambio corsia in modo da capire se i monitor sono davvero un sistema più pratico e sicuro che guardare nello specchietto, oltre che valutare l’affidabilità del sistema, sia a livello hardware che software.
I vantaggi dello “specchietto” elettronico sono evidenti: il conducente potrà infatti scegliere tra una visuale normale o una panoramica, riducendo i punti ciechi di circa il 10%, in visuale normale, e di circa il 50% nella visuale panoramica. Inoltre, nelle retromarce le linee guida che facilitano la manovra saranno molo più evidenti, senza contare la visione notturna o in condizioni di scarsa visibilità e, dulcis in fundo”, la possibilità di registrare tutto quello che avviene attorno al veicolo.
Tutto questo per la gioia degli autoriparatori che in caso d’incidente avranno materiale su cui lavorare.