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Dopo le ultime vicissitudini sull’acquisto delle auto elettriche, il mercato ha dettato la sua legge. Non ci voleva molto a capire che l’auto elettrica in Italia non ha preso piede più di tanto. A fare la differenza non è solamente la limitata autonomia, la mancanza di infrastrutture in certe zone geografiche, ma anche e soprattutto il costo elevato. Non è che l’italiano sia meno sensibile alla sostenibilità ambientale, finiti gli incentivi privati e governativi, il costo diventa determinante, soprattutto se sul mercato vengono immessi veicoli a costi inferiori di circa il 30% a parità di condizioni.

Le emissioni di CO2

L’Europa si  è concentrata sulle emissioni di CO2 in atmosfera penalizzando prevalentemente il settore dei trasporti, in particolare quelle terrestri e precisamente l’auto.
Se si fossero fatte analisi dei costi e benefici sui vantaggi e svantaggi di certe decisioni, forse certe imposizioni alle industrie costruttive dei veicoli non sarebbero state cosi rigide, e non avrebbero imposto ai consumatori regole poco praticabili, tenuto conto del tessuto sociale e industriale le cui tradizioni costruttive dell’auto sono uniche a livello mondiale.
L’uso di veicoli elettrici per ridurre l’impatto ambientale, può incidere come massimo per il 15% rispetto all’intera emissione mondiale. Se ci riferiamo alla sola Europa, è pur vero che il settore dei trasporti ha registrato un incremento di emissioni, ma il range preso in esame dalla Commissione Europea è troppo vasto (1990-2019), e non ha tenuto conto dell’avanzamento tencnologico che nel frattempo c’è stato per il contenimento delle emissioni dei veicoli, in particolare dal 2008. L’auto incide in Europa nelle emissioni di CO2 per circa il 12%, il resto riguarda altri settori (Agricoltura, industria, commerciale, residenziale, produzione di energia), e in quello stradale (aviazione, marittimo, trasporti pesanti).
L’Europa non è isolata dal resto del mondo, le emissioni in atmosfera nei vari paesi sono di gran lunga maggiori: Cina (34%), Stati Uniti (12,0%), India (7,6%), Russia (5,3%), solo per citarne i principali. L’Europa importa 2,5 volte più emissioni di quante ne esporti, principalmente dalla Cina e dalla Russia. Qualunque siano i provvedimenti Europei servono a poco se non sono coordinati con gli altri paesi a livello mondiale.

Ritorno al passato

I consumatori stanno ritornando a preferire le auto tradizionali (ICE) con alimentazioni endotermiche. In realtà questo aspetto non l’hanno mai abbandonato, nonostante le intenzioni Europee di non costruire questo tipo di motorizzazioni nel tempo. La tendenza è dunque quella di abbinare il motore endotermico a quello elettrico con le vetture ibride, che in effetti stanno avendo un discreto successo di vendite.

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