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Tutti ne parlano, ma pochi concretizzano. Ci riferiamo ai veicoli a guida autonoma che per poter sviluppare il progetto non solo devono essere dotati di sistemi avanzati di assistenza alla guida ma devono essere in grado di sostituire gli occhi, le orecchie, e i riflessi del corpo umano. Sotto questo profilo siamo ancora lontani, ma ancora più lontani lo siamo per quanto riguarda le infrastrutture. I sistemi per la guida autonoma come occhi e orecchie, devono vedere e sentire i segnali esterni al veicolo e interpretarli correttamente. Questi riferimenti sono costituiti dalle infrastrutture stradali, segnali orrizzontali e verticali, cartelli, e qui siamo ancor più lontani dalla realizzazione pratica.
Però qualcosa si muove anche da noi in Italia. Su un tratto autostradale di circa 5,4 chilometri della Milano Torino si stanno per installare dal 2022 al 2024 infrastruttre hi tech dotate di sensori da parte del gruppo autostradale Astm in collaborazione con Volkasvagen, per rendere l’autostrade del futuro “intelligente”. In  modo che i dispositivi all’interno del veicolo siano in grado di dialogare fra loro e con le centrali operative delle autostrade per avere aggiornamenti costanti sul traffico e incidenti stradali in tempo reale. 
Umberto Tosoni, ad di Astm dice: «Questa innovazione tecnologica della A4 proietta l’autostrada in una nuova dimensione che le consentirà di essere tra le più moderne d’Europa». L’ambizione è quella di coprire   tutta la strada entro il 2030.  Per ora il prototipo di questo tipo è montato solo sulla Golf 8 della Volkswagen, ma sarà esteso a tutte le auto del gruppo entro il 2025. 
Questa iniziativa non sarà certamente di ausilio alla guida autonoma, ma sicuramente darà un grande contibuto negli anni a venire per tutte le auto connesse.