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Nella prestigiosa location di Ruote da Sogno a Reggio Emilia si è svolto sabato 20 novembre il 3° l’evento annuale di Auto 180.
Successo scontato con un numero limitato a 200 partecipanti che è stato seppur di poco superato. Parterre qualificato e alquanto interessato ai temi esposti nelle due tavole rotonde, magistralmente coordinate e condotte da Giuseppe Polari, titolare di Duessegi Editore (ioCARROZZIERE, Il Giornale del Meccanico, GA il Giornale dell’Aftermarket, solo per citarne le principali), coadiuvato da Giulia Colombo, bella e brava conduttrice che ormai fa parte dello staff di Duessegi per i media. Dopo l’apertura dei lavori a cura del presidente di Auto 180 Christian Secondin, che ha enfatizzato in modo caloroso i motivi di appartenenza a quello che non è un semplice Network, ma una S.p.a. che raggruppa soci uniti in un’unico intento deontologico, altamente professionale, quale fondamenta per intervenire sui veicoli altamente sofisticati che vengono immessi sul mercato, fornendo nel contempo garanzia e sicurezza della riparazione. “Occorre alzare l’asticella della professionalità delle aziende. “Venendo qui, portate anche il cuore, oltre alla passione e alla professionalità” ha concluso Secondin.
La prima tavola rotonda ha visto la partecipazione di: Gianmaurizio Rotella (CUNA); Silvia Pansini (ITAS); Pietro Teofilatto (ANIASA); Andrea Pusceddu (Federconsumatori); Marco Mosaici (ARVAL); Fabio Porro, (Projet Manager Auto 180). In questa sessione sono stati dibattuti temi quali le normative, ormai obsolete, che regolamentano il settore e che addirittura non obbligano più ad avere l’attrezzatura minima per poter esercitare l’attività. La necessità di avere una migliore relazione con il cliente e garanzie sulla qualità della riparazione, questo lo si può ottenere solo con una collaborazione congiunta delle mandanti (Assicurazioni, Flotte) e autoriparatori. Il successo delle flotte non è casuale, ma frutto di scelte ponderate e flessibilità delle offerte fatte, anche ai privati. E’ stata ribadita la necessità di maggiore formazione e informazione per il settore in un momento di estremo cambiamento tecnologico, ribadendo il concetto che la sicurezza nella riparazione non deve essere vista come spesa, ma investimento. La scelta di selezione degli autoriparatori da parte delle flotte è una via obbligata, tenuto conto che il parco veicoli con una media di 18-24 mesi è costituito da auto di ultima generazione, molte delle quali ibride e full elettriche. E, infine è stata ribadita la necessità di una maggiore responsabilità che ha ciascun autoriparatore nel rimettere in circolazione auto in piena sicurezza per gli occupanti e per chi circola sulla strada.
Su questo ultimo concetto è intervenuta, in collegamento telefonico, l’On.le Ketty Fogliani della Commissione Trasporti, che ha ribadito la necessità, ormai impellente, di cambiare l’attuale legge 122/92 sull’autoriparazione, facendo presente che esistono progetti e proposte presentate sin dal 2019 che occorre velocizzare nell’iter con progetti di legge flessibili, che siano in grado di soddisfare anche le tecnologie del futuro. E, questo, lo si può fare solo con il contributo di tutti gli operatori del settore.
La seconda tavola rotonda era riferita prevalentemente all’ambiente, alla sicurezza e alla tecnologia. Sono intervenuti: Silvano Guelfi (Politecnico di Torino); Filippo Centamori (BASF); Andrea Lupi (MAHLE); Giancarlo Slongo (TUNAP); Massimo Sartori (Cattolica Assicurazioni); Christian Secondin (Auto 180). I partecipanti hanno illustrato, ciascuno per la propria parte, quanto sia importante la digitalizzazione dei sistemi e l’organizzazione aziendale, ma anche le difficoltà tra autoriparatori che sono statici, o che addirittura frenano le iniziative e quelli, invece,  attivi proiettati al futuro. Tutti hanno ribadita la condizione necessaria con una maggiore collaborazione tra fornitori di attrezzature e prodotti con l’utilizzatore finale, passando attraverso la formazione e la certificazione dei processi secondo le specifiche del costruttore. Questo e quello che chiedono un pò tutti: dal consumatore, ma anche dalle mandanti, siano esse flotte o assicurazioni. Parafrasando una frase di Sant’Agostino, è stato stigmatizzato che allo “sdegno” di come vengono gestite alcune attuali realtà, occorre anche il “coraggio” di percorrere nuove strade, mantenendo umiltà e imparando a comunicare meglio con tutti gl’interlocutori della filiera e, questo, spetta prevalentemente al “bravo” imprenditore autoriparatore.

 

 

 

 

 

 

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