Tempo di lettura 3 minuti
ASCOLTAMI

L’evoluzione tecnologica in corso da tempo nei vari settori pare non sia stata affrontata sufficientemente dall’industria assicurativa, come invece è avvenuto nel settore bancario. La staticità del comparto è probabilmente causata da una mancata motivazione al cambiamento delle procedure standardizzate e consolidate che hanno comunque prodotto nel tempo risultati soddisfacenti. I cambiamenti in atto nella società e nei servizi hanno cambiato questo paradigma e il sistema non è più in grado di soddisfare le attuali esigenze del mercato. L’industria assicurativa si trova nella necessità di adottare un processo evolutivo che sia in grado di ammmodernare i prodotti, i servizi e di conseguenza i processi gestionali correlati. La strada da percorrere è inevitabilmente quella della digitalizzazione verso la quale i maggiori gruppi assicurativi in realtà si stanno muovendo da tempo. L’insurtech è ancora all’inizio della sua  espansione, solo il 2% di polizze assicurative è digitale a fine 2021. 
Il primo passo è quello di trovare il personale adatto per l’analisi dei dati e la cybersecurity. La ricerca di IAA (Italian Insurtech Association) ha messo in evidenza il ritardo dell’Italia rispetto agli altri paesi UE sulle competenze Tech e Digitali (indice DESI 2021 che colloca il nostro Paese al 25° posto su 27). La situazione del settore assicurativo è maggiormente arretrata delle medie nazionali, la percentuale di specialisti Ict in Italia è pari al 3,6 % dell’occupazione totale, ancora al di sotto della media Ue (4,3 %).
L’indagine evidenzia come il comparto assicurativo, per quanto riguarda il personale interno e per gli intermediari, è mediamente ancora poco preparato in termini di competenze, per cogliere le sfide dell’innovazione reale. D’altro canto in Italia solo il 15 % delle imprese eroga ai propri dipendenti formazione in materia di Ict, cinque punti percentuali al di sotto della media Ue. Inoltre, sebbene tutti gli intervistati dell’indagine ritengano che il mercato assicurativo cambierà nei prossimi 2-3 anni, nessuno di essi reputa di essere preparato, dicendosi preoccupato di questo e di non saper stare al passo. C’è dunque una grande consapevolezza in merito a quello che ancora manca. Formazione e crescita delle competenze digitali sono le premesse fondamentali per accelerare l’innovazione del mercato assicurativo e sia le compagnie che intermediari e dipendenti sembrano essersene accorti.
Il riflesso di questa mancata opportunità tecnologica ancorata a sistemi obsoleti utilizzati da decenni si ripercuote ovviamente su tutta la filiera connessa ai servizi assicurativi e di riflesso anche al settore dell’autoriparazione, per quanto riguarda la gestione e il pagamento del costo della riparazione nei sinistri stradali.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©