Tempo di lettura 4 minuti

È il momento della mobilità elettrica. Nazioni, amministrazioni locali, legislazioni sempre più severe nei consumi e nelle emissioni hanno costretto i costruttori di veicoli a cambiare le linee produttive investendo decine di miliardi sulle piattaforne adibite alle auto elettriche. Tutto è orientato a sensibilizzazre il consumatore verso l’acquisto di veicoli a basso imapatto energetico e l’elettrico è quello che maggiormente ne beneficia. Fra 5-10 anni si stima che i veicoli elettrici o comunque quelli ad energie alternative nel 2035 copriranno l’80% dei veicoli circolanti rispetto quelli a benzina e a diesel. Molti si sbizzariscono nell’enfatizzare la validità di queso genere di mobilità elencandone i vantaggi e le caratteristiche positive. L’elettrico non inquina, l’elettrico è conveniente, parco nei consumi e poco costoso nella manutenzione.
È il momento della mobilità elettrica. Nazioni, amministrazioni locali, legislazioni sempre più severe nei consumi e nelle emissioni hanno costretto i costruttori di veicoli a cambiare le linee produttive investendo decine di miliardi sulle piattaforne adibite alle auto elettriche. Tutto è orientato a sensibilizzazre il consumatore verso l’acquisto di veicoli a basso imapatto energetico e l’elettrico è quello che maggiormente ne beneficia. Fra 5-10 anni si stima che i veicoli elettrici o comunque quelli ad energie alternative nel 2035 copriranno l’80% dei veicoli circolanti rispetto quelli a benzina e a diesel. Molti si sbizzariscono nell’enfatizzare la validità di queso genere di mobilità elencandone i vantaggi e le caratteristiche positive. L’elettrico non inquina, l’elettrico è conveniente, parco nei consumi e poco costoso nella manutenzione.
Non è una novità che l’intero ciclo di produzione di un’auto elettrica a batteria rispetto a uno a benzina, comporta maggiori emissioni di CO2,anche se tali emissioni possono essere compensate abbastanza rapidamente dai risparmi nell’uso del veicolo elettrico. Più a lungo usiamo quell’auto elettrica, più risparmi si possono accumulare. Inoltre, i dubbi sulla durata dell’efficienza del pacco batterie viene presto fugato dalle rassicurazioni dei costruttori che ne garantiscono l’efficienza almeno per 7-8 anni e circa 200.000 km..
Nessuno però ha posto l’accento su quello che accade sull’usato dei veicoli elettrici e del loro stato d’uso, che per sue carattersitiche intrinseche è ben diverso da quello con motori endotermici. La differenza sta proprio nel pacco batterie il cui costo di sostituzione è di parecchie migliaia di euro se non addirittura di decine di migliaia. Il che rende l’usato elettrico non più conveniente o nel migliore dei casi con un abbattimento di valore che è proporzionale alla residua efficienza energetica del pacco batterie.
Questo problema se lo è posto Advanced Clean Cars II, ente statale California Air Resources Board (CARB), che ha presentato all’inizio di maggio un regolamento nel quale sono contenute, per la prima volta, norme relative alla durata minima della batteria, un aspetto di grande importanza al fine di ottenere concreti benefici ambientali. Le regole, che se approvate si applicheranno ai veicoli Model Year 2026 e oltre, richiederanno che i Bev mantengano l’80% delle prestazioni del loro ciclo di prova certificato per 15 anni o 150.000 miglia (241.000 km), mentre i modelli a celle a combustibile mantengano almeno il 90% della potenza dopo 4.000 ore di funzionamento. (4,5 anni cica con 3 ore di funzionamento giornaliere – ndr).

© RIPRODUZIONE RSERVATA