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L’ennesimo caso di incendio spontaneo di batterie al litio per veicoli elettrici fa riflettere chi deve ricoverare questi veicoli nelle proprie strutture, soprattutto dopo un incidente stradale.
Quello che è successo in Australia poche ore fa è emblematico di questo tipo di batterie che spontaneamente prendono fuoco che è quasi impossibile da spegnere con gli attuali sistemi.
L’incendio è scoppiato nello stabilimento Tesla vicino a Rockhampton nel Queensland, in Australia, prima delle 20:00 ora locale di martedì sera. Per ragioni ancora sconosciute, una delle 40 unità Tesla Megapack 2.0 del Bouldercombe Battery Project, di proprietà e gestito dal fornitore di energia Genex Power, ha preso fuoco, emettendo forti scoppi e fiamme nell’aria notturna, insieme a fumo pungente.Le squadre di emergenza che sono intervenute sono riuscite a contenere l’incendio in un singolo Megapack.Il Bouldercombe Battery Project è uno dei primi sistemi autonomi di accumulo di energia a batteria su larga scala nel Queensland, ed è entrato in funzione solo nel luglio di quest’anno. Tesla ha consigliato ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza del Queensland di non tentare di spegnere l’incendio, ma di tenerlo sotto cntrollo nel Megapack interessato.
Il senatore del Queensland Matt Canavan si è rivolto ai social media per esprimere i suoi sentimenti sull’incidente, criticando il Bouldercombe Battery Project:  “La nostra nuova rete energetica è peggiore della nostra vecchia rete ”.
Questo fa pensare chi per lavoro deve stoccare le auto elettriche alimentate dalle classiche batterie al litio e, in attesa di soluzioni tecnologiche per batterie più sicure, di seguire i consigli dei Vigili del Fuoco nel tenere questi veicoli distaccati dal resto e all’aperto, fuori dalle strutture  di riparazione.

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