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Lo studio sulla filiera italiana della componentistica automotive di PwC Strategy& su 350 operatori italiani del settore, evidenzia una sofferenza dei fornitori rispetto al periodo pre-covid con una crescita passata da 5,6 a 2,9%, e una riduzione della marginalità EBIT del 18%, a causa dei maggiori costi delle materie prime e delle forniture energetiche. La mobilità elettrica pone inoltre a rischio la produzione e la redditività dei fornitori più legati al motore endotermico, che rappresentano il 30% del fatturato e il 25% del margine totale della filiera.
Occorre tener presente che in Italia il 40% dei fornitori automotive è posizionato sui componenti per motori endotermici, per cui è necessario differenziare l’offerta, indirizzando i segmenti di mercato verso la sostituzione tecnologica come quello dei mezzi pesanti, sfruttare il potenziale dei canali più profittevoli e con più flessibilità sul pricing, ovvero l’aftermarket, ottimizzare la copertura geografica, in particolare investendo sulle aree meno impattate dalla transizione alla mobilità elettrica, investire in mercati a elevato tasso di crescita, anche mediante acquisizioni o fusioni societarie.

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