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L’ultimo DPCM proroga la “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale” da Coronavirus, da parte della Organizzazione mondiale della sanità (OMS), fino al 15 ottobre, mantenendo le regole di prevenzione precedenti. Nel nostro Paese lo stato di emergenza è stato dichiarato dal Consiglio dei Ministri, per la durata di 6 mesi, con delibera del 31 gennaio 2020. In vista della scadenza del 31 luglio, nei giorni scorsi il Governo ha ritenuto opportuno coinvolgere il Parlamento nella discussione sulla necessità di disporre una proroga, facendo votare al Senato e alla Camera,  una risoluzione che impegna il Governo a definire come termine ultimo per lo stato di emergenza nazionale il 15 ottobre. In particolare, il decreto-legge proroga i termini di una serie di misure che interessano il mondo del lavoro, della scuola e della sanità; fra gli interventi di maggior interesse segnaliamo:

  • estensione al 15 ottobre dello smart working (lavoro agile);
  • interventi per edilizia scolastica;
  • il reclutamento di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta;
  • la permanenza in servizio del personale sanitario;
  • l’assunzione di specializzandi;
  • l’abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo e il conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario;
  • il potenziamento delle reti di assistenza territoriale;
  • disposizioni per la produzione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale e per facilitare l’acquisizione di dispositivi di protezione e medicali;
  • la distribuzione dei farmaci agli assistiti e di sperimentazione dei medicinali per l’emergenza epidemiologica;
  • misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività;
  • il potenziamento dell’assistenza ai connazionali all’estero in situazione di difficoltà;
  • la continuità dell’attività formativa delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica;
  • la disciplina relativa al Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Restano in vigore fino all’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e comunque non oltre dieci giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, le disposizioni di cui al DPCM del 14 luglio 2020.