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IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, comunica i risultati di un’indagine commissionata all’Università degli Studi di Milano – Bicocca e alla società DOXA, elaborato in un indice generale di conoscenza assicurativa degli italiani.
Dalle risposte del campione è pari a 54 (su 100) a fronte di un livello di sufficienza attribuita ad un punteggio di 60 su 100. Il livello di conoscenza, si legge, e’ migliore negli uomini rispetto alle donne e al Nord rispetto al Sud e alle Isole. Chi abita in citta’ di medie dimensioni ha una maggior conoscenza rispetto a chi vive in grandi citta’ o in piccoli centri urbani. Riguardo alle risposte sulla comprensibilita’ delle polizze offerte dalle compagnie, il set informativo e’ considerato chiaro solo dal 34% del campione mentre, appunto, la grande maggioranza esprime insoddisfazione e non emergono su questo differenze per genere, eta’ e area geografica. L’indagine mette poi in luce che oltre il 70% degli intervistati considera la cultura assicurativa non adeguata. Questa considerazione negativa si accentua all’aumentare della competenza assicurativa e del titolo di studio (laurea).
In sintesi è emerso che:

  • l’importanza data alla fiducia nella scelta assicurativa non registra particolari differenze di genere, di età e di titolo di studio, mentre diminuisce al Sud e alle Isole. Essa non sembra essere l’unico elemento rilevante che sottende la propensione ad assicurarsi;
  • l’avversione al rischio è maggiore in relazione al livello di istruzione e risente delle differenze tra aree geografiche. È più marcata nei giovani rispetto ai più anziani;
  • la logica assicurativa, intesa come capacità di individuare i corretti collegamenti logici tra concetti in ambito assicurativo, è più elevata per gli uomini e per la popolazione ricompresa nelle fasce di età 18-34 anni e 35-54 anni ed è positivamente correlata con il livello di scolarizzazione. I punteggi differiscono in relazione alle aree geografiche;
  • l’efficacia della comunicazione assicurativa, in termini di comprensibilità del set informativo dei prodotti assicurativi e di chiarezza nell’illustrazione delle clausole contrattuali prima della sottoscrizione delle polizze, non mostra differenze per genere, età e area geografica.

Sul piano dei comportamenti:
Per quanto riguarda il titolo di studio, chi ha una scolarizzazione più bassa tende ad attribuire un punteggio più alto rispetto agli individui più colti.
E’ opinione degli intervistati che il gap conoscitivo andrebbe colmato, con le seguenti ripartizioni, innanzitutto dalle istituzioni pubbliche (60%) quali Ivass, Consob, Banca d’Italia e Mise ma anche da compagnie assicurative, banche e intermediari assicurativi (45,5%).