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Da oggi 1 settembre è in vigore per chi viaggia su treni Intercity, Alta Velocità, traghetti e aerei l’obbligo del Green Pass.
Non è invece necessario su autobus urbani o metropolitane, soluzioni per un certo verso inspiegabili, tenuto conto del numero di passeggeri che utilizzano questi mezzi, il cui distanziamento difficilmente può essere mantenuto secondo le regole stabilite. Green Pass obbligatorio per navi e traghetti per il trasporto passeggeri interregionale, ad esclusione di quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello stretto di Messina.
Green Pass anche per il personale della scuola e per l’accesso alle università. L’accesso è ammesso con certificato verde per chi è stato vaccinato, è guarito oppure risulta negativo al tampone. Ovviamente il Green Pass deve essere esibito nei luoghi di maggiore assembramento, all’interno di ristoranti, teatri cinematografi, fiere, congressi, ecc. In sostanza, non è obbligatorio per legge, ma di fatto lo è in quanto impedisce lo svolgimento di ogni attività sociale e lavorativa di contatto se non si è in possesso del “foglietto verde”.
La trovata è geniale: l’obbligo per legge avrebbe implicato problemi giuridici e politici, oltre ad assumersi responsabilità dirette, in questo caso tutto l’onere è lasciato al cittadino e agli esercenti le varie attività, anche se non esiste il controllo sui controllori (si da per scontato). Come al solito nella gestione della pandemia regna la confusione più assoluta e la politica si affida mani e piedi alla commissione preposta, che stabilisce regole che rasentano la dittatura… però sotto l’egida della democrazia. In tutto questo l’informazione pubblica, molto ben orientata, è silente.