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É questa l’era dell’intelligenza artificiale. Fino a poco tempo fa se ne parlava come di una cosa lontana, enigmatica, che la maggior parte delle persone non sapeva  a cosa potesse servire, oggi sembra che senza l’Intelligenza Artificiale non si possa più vivere. L’Intelligenza Artificiale è un formidabile assemblatore di notizie, operazioni, immagini, che funziona secondo una logica preorganizzata. Gli algoritmi sono il vero motore dell’I.A. che permettono di elaborare, organizzare, sequenziare in modo logico operazioni complesse che comporterebbero tempi  lunghissini se non addirittura impossibili per l’elemento umano. Oltretutto, questi algoritmi sono oggi in grado di autoapprendere, aggiornarsi e correggere le istruzioni dalle logiche di sequenziamento a cui sono stati adibiti. Ci sono catene di distribuzione completamente automatizzate che vengono gestite da algoritmi sofisticati in grado di smistare e distribuire merci, corrispondenza, organizzare gli slot degli aerei in arrivo e partenza nei maggiori aeroporti mondiali. Senza questo genere di aiuto, difficilmente un umano sarebbe in grado di raggiungere un così elevata efficienza e velocità di organizzazione.
Se ad un esperto di una qualsiasi materia dovessimo chiedere di descrivere il funzionamento di un’apparecchiatura, trovare una soluzione a un malfunzionamento, fare una descrizione compiuta di un argomento relativo a una  materia,  arriverà alla soluzione in tempi abbastanza lunghi in funzione della complessità dell’argomento. Se invece lasciamo che questo lavoro lo faccia l’intelligenza artificiale, il compito di vagliare tutte le informazioni presenti nel data base di appoggio, per fornirci la soluzione è immediato. É pur vero che la pertinenza del risultato e l’eventuale “messa a punto” necessita in alcuni casi del’elemento umano, ma il grosso del lavoro è già stato fatto.
Pensate alle immagini rilevate tramite TAC o RM, la diagnosi dell’eventuale presenza di tumore al cervello richiede una manciata di secondi, con possibilità di errore pari a zero o quasi, anziche analisi ed elaborazioni diagnostiche complesse dell’esperto in materia.  
Esiste un limite all’impiego dell’intelligenza artificiale? In alcuni casi, come nella medicina, pur essendo sempre più sofisticati gli algoritmi, occorre la supervisione finale di un esperto per validare una diagnosi. In altri questa supervisione è delegata a personale che controlla il corretto funzionamento del sistema a livello centrale.
Allora, c’è da chiedersi se l’Intelligenza Artificiale elimina buona parte del personale che era delegato ad effettuare quelle operazioni. Questo può essere vero se ci limitiamo a quello specifico aspetto, ma dobbiamo tener presente che il mondo del lavoro cambia in funzione delle necessità e della tecnologia, quindi chi era adibito a smistare e distribuire pacchi, oggi lo fanno con molta più efficienza e velocità i sistemi robotizzati e software attraverso algoritmi dedicati. Questi sistemi devono essere però costruiti, controllati e manutenuti nel tempo con impiego di personale specializzato, pertanto si dovrà parlare di lavoro che cambia e di personale maggiormente qualificato.
Per dare un’idea della differenza e per rimanere nel nostro campo, è come se a un meccanico dovessi chiedere di cosa soffre la mia auto con motore endotermico turbo diesel, tenuto conto che in accellerazione ha una forte perdita di potenza ed un elevata fumosità allo scarico. La richiesta può mettere in imbarazzo il meccanico meno esperto, ma anche lui con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, che fonirà la risposta in pochi secondi, sarà in grado di poter intervenire con cognizione di causa.
In conclusione, l’Intelligenza Artificiale allora serve? Lo sarà nel bene e nel male, dipenderà da come viene utilizzata. Sicuramente in futuro non ne potremo più fare a meno. Lasciate che l’Intelligenza artificiale faccia il lavoro grosso, l’elaborazione e analisi dei dati, poi valutate i risultati, e se alla luce dell’esperienza e professionalità che dovrebbe contraddistinguare ogni attività umana, valutate se il risultato è soddisfacente e attendibile, oppure va corretto.

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