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Più aumenta la vendita di auto elettriche e maggiore sarà la sofferenza dei benzinai, intesi come distributori di carburanti tradizionali. La transizione che vuole tutto elettrico farà diminuire drasticamente la vendita di gasolio e benzina a farà crescere la “fame” di energia elettrica. É pur vero che molti distributori, sopratutto sulle principali arterie e autostrade, si stanno attrezzando per la distribuzione anche dell’energhia elettrica e altrettanto vero che molte colonnine di ricarica vengono installate in luoghi eterogenei (Supermnercati, centri commerciali, parcheggi pubblici e abitazioni private), quindi fuori dal circuito centenario dei distributori classici.
Si parla tanto di dimunuzione degli addetti ai vari lavori e servizi grazie alle nuve tecnologie, in primis l’intelligenza artificiale, ma nella realtà molti di questi lavori sono dovuti a cambiamenti evolutivi con la differenza che avvengono in termpi brevi. Di la di una decina d’anni il cambiamento deve essere praticamente completato o trasformato, pena l’abbandono di strutture e occupazioni che bene o male hanno permesso a una categoria di lavoratori di vivere decorosamente e di contrinbuire ai bilanci dello Stato per circa 40 miliardi l’anno. Sono circa 21.700 gli impianti di distribuzione carburanti in Italia, il numero più alto tra i 27 Paesi dell’Unione europea. Al secondo posto c’è la Germania con circa 14.500 distributori. Con riferimento al Regno Unito,  le colonnine di ricarica dell’energia elettrica hanno recentemente fatto registrare il sorpasso sulle pompe di benzina, e molte delle colonnine sono fuori dal circuito dei distributori di carburanti.
Forse è questa l’occasione per ripensare a un nuovo modo di alimentare i veicoli, attraverso una distribuzione meno frammentata e più diversificata (Gas, Metano, Idrogeno ed energia elettrica)… UE permettendo.

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