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Il calo delle vendite di auto e il conseguente fermo della produzione in Cina ha avuto riflessi negativi in Italia, compreso l’export del 14%. La diminuzione delle vendite e della produzione, ha influito anche sul comparto della componentistica e dell’aftermarket. Una frenata dell’automotive che dura da 18 mesi e che ha contribuito a rallentare l’intera manifattura italiana,solo nel 2019 rispetto al 2018 il calo è stato del 9,6%.
Il trend positivo registrato negli ultimi anni nella componentistica, grazie prevalentemente alle vendite all’estero, comincia a dare segni di debolezza con un calo nella fabbricazione di carrozzerie del 2,2% e dei componenti e motori dell’8,4%.
Tenuto conto della situazione socio politica e dei problemi creati dall’epidemia del corona virus, i tempi di ripresa si prevedono lunghi, per cui occorre mettere in atto strategie e pianificazione diverse di produzione e vendita verso la nuove motorizzazioni e le nuove esigenze di mobilità dei consumatori. La Cina che controlla la seconda economia mondiale, finita l’epidemia avrà un effetto rebound e saprà riportare import ed export ai livelli dei precedenti anni.