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La necessità di produrre auto in Italia, secondo la necessità e le infrastrutture produttive del nostro Paese, pare non si avvii come previsto con l’unico produttore di rilievo presente, Stellantis. Il Governo, dopo scambio di opinini con i vertici di Stellantis, ha manifestato l’intenzione di guardare oltre e valutare opzioni di altri produttori disposti a produrre in Italia. Fra questi, vi è stato un contatto con la maggiore casa produttrice di veicoli cinese Byd, che ha già concordato l’intallazione di un nuovo impianto produttivo in Europa, e precisamente in Ungheria.
Per l’Italia vi sono buone prospettive, che sono al vaglio dei vertici di Byd. A differenza degli altri paesi UE l’Italia è l’unica a non avere più impianti produttivi di auto di massa, dopo Stellantis e, quindi, viste le premesse future del comparto, di necessità se ne fa virtù, e si stanno vagliando altre soluzioni.
Ovviamente dal sindacato è arrivato l’invito a sostenere il quadro industriale attuale, prima di lanciarsi in nuove avventure. «L’eventuale arrivo di un secondo produttore di massa in Italia sarebbe sicuramente una buona opportunità occupazionale e industriale. Tuttavia i risultati nel migliore dei casi si vedrebbero dopo anni, quindi occorre focalizzarsi sul rilancio dell’industria già presente», ha commentato Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm . A questa dichiarazione ha fatto da contraltare Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità, che ha ricordato che «il Governo deve promuovere strumenti per garantire la transizione del settore con attenzione a tutto l’indotto ed anche per attirare nuovi costruttori. Questa è l’unica strada per garantire la salvaguardia dell’automotive in Italia».
Dal canto suo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha evidenziato come ci siano effettivamente colloqui aperti, pur non facendo esplicitamente il nome di BYD quale interlocutore per l’apertura di una nuova fabbrica automobilistica in Italia: “Il Governo lavora per migliorare l’attrattività del sistema Paese nei confronti degli investitori esteri – ha affermato Urso a margine della visita all’ex Ilva di Taranto – dobbiamo accogliere nel migliore dei modi tutti quelli che vogliono realizzare un investimento produttivo nel nostro Paese.”