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La mancanza di materie prime e il loro aumento di costo, hanno messo in difficoltà tutto il settore dell’automotive. Quello che ne ha sofferto di meno in termini di volumi di vendita è stato il comparto degli pneumatici, anche grazie ai cambi stagionali, obbligatori per legge.
Gli aumenti che comunque ci sono stati nella precedente stagione sono stati in parte assorbiti dai rivenditori, ma per il prossimo cambio stagionale è prevedibile che i costi vengano trasferiti ai clienti, tenuto conto deghi aumenti delle materie prime dell’energia, e della logistica. Secondo l’associazione tedesca dei gommisti Bundesverband Reifenhandel und Vulkaniseur-Handwerk eV (BRV), l’aumento riguarda la gomma naturale, il cui costo è aumentato del 57% rispetto alla prima metà del 2021. Anche la gomma sintetica non è da meno, con un aumento medio rispetto al 2020 del 66%.
Anche l’energia utilizzata per la produzione degli pneumatici ha registrato un aumento del 154%, così come le tariffe dei trasporti per container con il 226%, rispetto alla media dell’anno precedente.
Valori questi che comunque non hanno influenzato la fornitura nel primo impianto ne le vendite, soprattutto nei veicoli commerciali, in forte espansione sia per il primo equipaggiamento che per il ricambio degli pneumatici.