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Ormai la scelta è stata fatta, almeno per quanto riguarda la mobilità, con l’abbandono graduale dei motori a combustione interna verso l’elettrico. Una scelta così importante e coinvolgente l’intero nostro pianeta per i prossimi 20-30 anni, non può essere effimera e cambiare i propri obiettivi anche di fronte alle molte perplessità espresse da più parti sul vantaggio ambientale, economico e industriale, così come è stato prospettato dalle strategie e scelte politiche. L’industria si è allineata alle nuove disposizioni mettendo in campo ricerca, risorse economiche e modificando, anche radicalmente i propri impianti produttivi, ma rmangono ancora forti perplessità per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, le disponibilità di energia elettrica quando il sistema sarà a regime, i costi della stessa energia elettrica, in buona parte dipendente dal metano (più che raddoppiato nell’arco di un anno), e infine, il bilancio delle emissioni nocive in atmosfera, tenuto conto dell’intero ciclo produttivo delle batterie.
Una delle preoccupazioni maggiori è l’approvvigionamente delle materie prime per la fabbricazione delle batterie e non solo per le e-car, ma anche per PC, Smartphone, elettrodomestici, industria, ecc. il cui elemento base è il Litio. Si prevede che con la prevista produzione futura di batterie, questo minerale comincerà a scarseggiare già dal 2026-2027, per cui si sta sperimentando elementi diversi per immaggazinare l’energia, meno costosi e magari anche più rapidi. Nell’attesa delle novità, rimaniamo ancora scettici sulla strada intrappresa per la mobilità urbana.