Tempo di lettura 3 minuti
ASCOLTAMI

Il 12 ottobre si è svolto il forum per il futuro della mobilità organizzato a Milano da Quattroruote, per condividere con gli stakeholder dell’automotive le premesse per una transizione, confrontandosi apertamente su opportunità, impegni e soluzioni in questa fase di profondo cambiamento del settore.
Se ne è parlato poco, ma gli interventi di elevato spessore che si sono susseguiti sul palco da parte di amministratori delegati di importanti aziende che operano nel comparto, ci devono far pensare a quelle che sono le visioni sugli scenari futuri del settore. La maggioranza degli interventi sia per parte delle associazioni sia quelli dei massimi vertici della aziende produttrici, si son mantenuti su toni generalisti senza affrontare o meglio descrivere il vero problema del settore. La competizione con il mercato cinese viene vista ormai come cosa ineluttabile, ma noi siamo i più belli, buoni e bravi e sicuramente diremo la nostra. In sostanza nulla di particolarmente significativo, ciascuno per la parte che rappresenta  cerca ovviamente di portare acqua al proprio mulino: chi ha investito ingenti capitali nell’elettrico, oggi accorgendosi che “non è tutto oro quello che luccica” non torna certamente indietro, ma difende le proprie scelte e soprattutto invita la politica Europea e quella dei rispettivi Paesi a modificare le regole, (ma non troppo) per renderle più consone ai mercati europei.
L’Italia è coinvolta pesantemente essendo una delle maggiori produttrici di componenti per l’automotive. Il comparto è fortissimo sul mercato e nella ricerca, in particolare nelle auto a motorizzazione endotermica, che con l’elettrico avrebbero un indotto di circa il 30% in meno, e se la politica non cambia le regole rischiamo di non produrre più auto commerciali in futuro per dedicarci solamente a quelle di nicchia, con le conseguenze negative sull’occupazione e sulla tecnologia di massa.
Gli unici interventi fuori dal coro sono stati quelli del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha preso le distanze da Bruxelles: “Le elettriche sono un suicidio economico, industriale, sociale e perfino ambientale. Ma ora qualcosa è cambiato: nel 2026 faremo un punto sul bando delle endotermiche” e quello dell’Executive Vice President di Pirelli, Marco Tronchetti Provera che ha esordito con una critica alla politica europea: “Questa sfida va affrontata senza far prevalere atteggiamenti ideologici, ma utilizzando al meglio le tecnologie esistenti. C’è un gap tra le decisioni di Bruxelles e la realtà del mercato”. E questo sarà uno dei problemi che l’Unione Europea dovrà risolvere per non condannare un intero settore.

RIPRODUZIONE RISERVATA ®