"Chi non impara non cresce e chi già sa, si aggiorni!"

Utilizzo dei dati trasmessi dalle auto

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È  mio, è tuo, no! è suo. Forse la proprietà dei dati tramessi dall’auto è solo dell’utente, ma il loro utilizzo è “l’oro” a cui tutti vorrebbero accedere, o meglio, utilizzare. Abbiamo già avuto modo di parlare di questo tecnologia che sta prendendo sempre più piede, in questo post vogliamo fare il punto sulla situazione attuale che vede l’eplosione di sitemi basati sull’intelligenza artificiale, che potrebbero cambiare radicalmente l’utilizzo dei sistemi di infotainment dei veicoli, l’assistenza alla guida e, in futuro, quella autonoma. Ovviamente i dati sono la base di tutto e costituiscono un “tesoro” indipendente dal tipo di auto e dalla sua alimentazione, occorre però distnguere i dati riferiti alla conduzione del veicolo, il cosiddetto “monitoriaggio dello stile di guida del conducente”, da quelli prettamente tecnici, riferiti alle condizioni di manutenzione programmata dei veicoli, ai quali si aggiungono quelli predittivi sullo stato d’uso ed eventuali guasti, che ovviamente interessano i costruttori e la rete di autoriparatori.

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L’oro dei dati

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Tanti vogliono mettere le mani sui dati trasmessi dalle auto connesse. Questo “tesoro” viene definito l’oro del futuro  per varie ragioni: tener legato il consumatore ai servizi collegati e gestiti da società prevalentemente legate ai costruttori di auto, assicurazioni, flotte.  La massa di dati permette un’infinità di soluzioni e servizi che variano dalla manutenzione programmata, a  quella predittiva per guasti e rotture, al monitoriaggio della condotta di guida del conducente, al controllo geolocalizzato per le flotte e tutta la serie di dati tecnici relativi all’utilizzo del mezzo.

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Auto connesse: La “fine” dei dati

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Uno dei problemi delle auto connesse è relativo chi gestisce i dati da esse trasmessi e che fine faranno? Sono la prima parte delle domande che molti operatori si pongono. Inoltre,  occorre fare chiarezza su come viene gestita la tutela della privacy dei dati trasmessi e chi ne è il responsabile?. Domande che non hanno ancora una risposta ben definita, tutto è ancora scollegato e nebuloso, ma intanto i veicoli digitali sono già stati venduti e con loro i benefici: “i dati trasmessi consentiranno di informare  e viaggiare meglio….; la manutenzione predittiva consente d’intervenire prima che si provochi il guasto, ecc”.

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OSRAM, LiDAR a raggi infrarossi

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LiDAR, abbreviazione di Light Detection and Ranging, è una tecnologia chiave nello sviluppo di veicoli autonomi. In combinazione con i sistemi radar e telecamere, funge da visione dell’auto che cattura l’ambiente circostante. LiDAR utilizza la luce a infrarossi per creare una precisa mappa tridimensionale dell’ambiente, migliore è questa informazione visiva, più facile è per i sistemi a valle utilizzarla.

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BMW, servizi e accessori in affitto

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Connected Drive è il servizio di abbonamento agli optional on demand offerto da BMW.Si possono scegliere tra 4 pack: Base, Plus, Professional, Excellence che a partire da 69 euro e fino a 279 euro all’anno offrono servizi che spaziano dal controllo da remoto dell’auto con lo smartphone, alle condizioni in tempo reale della viabilità, fino agli aggiornamenti delle mappe di navigazione e al “concierge” attivo 24/h, per la ricerca di informazioni su locali pubblici, parcheggi, ecc., oltre ovviamente informazioni sull’assistenza della rete BMW.

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Sblocco delle informazioni tecniche

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La possibilità di ottenere informazioni tecniche da parte degli autoriparatori indipendenti, che è stata frutto di conflitti con alcuni costruttori di auto, vede il suo naturale epilogo  dal 1°settembre 2020. Infatti da quella data entra in vigore il regolamento UE 2018/858 sulla diagnosi auto con blocco sulle nuove omologazioni. Le nuove auto omologate in Europa dovranno avere una porta OBD più sicura, ma contemporaneamente l’obbligo per i Costruttori di condividere le informazioni tecniche di riparazione dei veicoli in remoto alle officine indipendenti.

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FCA sperimenta a Torino il riconoscimento automatico della ZTL

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“Turin Geofencing Lab”, questo il nome del progetto che nasce per cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione sempre più rapida delle città in aree “smart” – che si connettono e dialogano con i mezzi di trasporto – e soprattutto “green”, ossia con un impatto ambientale sempre più ridotto. In questo contesto, un ruolo importante è ricoperto dai veicoli elettrici e (soprattutto in questa prima fase di diffusione) da quelli ibridi plug-in, che si propongono come elementi chiave per il passaggio a una nuova mobilità urbana. La collaborazione fra il team e-Mobility di FCA e il Centro Ricerche Fiat ha portato a sviluppare un sistema prototipale con sensori di bordo perfettamente integrati nel veicolo in grado di riconoscere preventivamente le ZTL e conseguentemente di spegnere il motore termico e attivare la modalità elettrica in via automatica.

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Accesso ai dati

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La ritrosia dei costruttori nel fornire i dati auto ai riparatori indipendenti è faccenda che dura da anni. Con l’introduzione della BER e successive modifiche sembrava che la questione fosse ormai superata, ma come spesso succede c’è sempre qualcosa che non va per il verso giusto.

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Marelli verso la guida autonoma

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Marelli aprirà a Torino, in Italia, un nuovo sito che ospiterà il centro di ricerca e sviluppo di Marelli Automotive Lighting dedicato all’illuminazione e all’elettronica per il corpo (LBE) e un’area dedicata allo sviluppo dei sensori rivolta ai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS).

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Pirelli arriva prima

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Pirelli è la prima azienda al mondo del settore pneumatici a condividere su rete 5G informazioni relative al manto stradale rilevate da pneumatici intelligenti, presentando oggi a Torino lo use case “World-first 5G enhanced ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) services”.

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