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La maggiore sensibilità verso un mondo più ecologico, attento alle emissioni e in particolare a quelle dei veicoli, non poteva escludere dal contesto i veicoli industriali. Infatti, il 30 novembre l’apposita Commissione europea dovrebbe fare la sua proposta per la riduzione delle emissioni di CO2 per i track e bus. Se passerà la proposta e gli obiettivi già effettuati per il settore delle auto, dal 2030 si passerà a riduzioni delle emissioni al 100%, con ripercussioni notevoli sulla flotta dei mezzi pesanti sopra le 3,5 tonnellate. Come per il settore delle auto, anche per i mezzi pesanti si profilano tempi difficili per la componentistica, l’aftermarket e tutto l’indotto conseguente alla manutenzione dei veicoli, tenuto conto che il 96% circa dei mezzi pesanti è alimentato a gasolio, che in Italia e in Europa rappresenta un terzo dell’automotive come subfornitori delle grandi case produttrici europee.
Attualmente, le regole per il trasporto pesante sono la riduzione del 15% di  CO2 al 2025 e del 30% al 2030, con riferimento alle emissioni del 2019.
Una stretta che, seppur pesante, non lascia impreparata l’industria italiana che sta già lavorando per integrare soluzioni elettriche e idrogeno e altre soluzioni riguardo la modifica della lunghezza dei semirimorchi, ma occorre tempo per mettere in pratica queste soluzioni e quello messo a disposizione dall’europa, sembra un po’ troppo ristretto.

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