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Il sesto webinar di IoCarrozziere ha visto intervenire come ospiti:
Pietro Crotta dell’omonima carrozzeria, presidente del Consorzio Autoriparatori Uniti, Milano, Monza e Brianza.
Alberto Ferrero, Amministratore Delegato INDASA Italia.
Giuseppe Pace, presidente nazionale carrozzieri Confartigianato.
Silvia Pansini, responsabile fiduciari e processi organizzativi di ITAS Mutua Assicurazioni.
Christian Secondini, Titolare della Carrozzeria Fontana di Pordenone e presidente di A180.
Nicola Celi, Chief Technical Officer c/o Doctor Hail S.p.A.. Dottor Grandine.
Conduttore Giuseppe Polari, titolare di Duessegi Editore coadiuvato da Valter Zuliani, direttore editoriale di ioCarrozziere. Nel corso dell’incontro si è parlato della ripartenza delle attività che generalmente è stata buona per tutto il comparto dopo la pandemia. Silvia Pansini, ha puntualizzato che i loro fiduciari vengono scelti con cura, anche in funzione della capacità tecnica di poter intervenire sui veicoli dotati delle nuove tecnologie. Nicola Celi, ha illustrato l’organizzazione esterna dell’azienda e dei punti di riferimento sparsi sul territorio nazionale, precisando che ormai non si può più parlare solo della riparazione a freddo dei danni da grandine ma che questa tecnica è ormai usata anche per danneggiamenti di altra natura. La formazione dei levabolli, precisa, inoltre, viene curata costantemente da due centri: uno italiano e l’altro all’estero.  Christian Secondin, ha parlato di organizzazione aziendale del carrozziere precisando che la formazione tecnica è oggi importante, ma che altrettanto lo è quella gestionale e A180 ha messo in atto numerose iniziative in proposito per aiutare i propri associati. Pietro Crotta, oltre a ribadire che il carrozziere rimane pur sempre un artigiano che lavora la lamiera e vernicia le auto, ha la necessità di apprendere le nuove tecniche per poter intervenire sui nuovi veicoli, ma che questo non rappresenta un grosso problema, se non di volontà. Alberto Ferrero, ha illustrato alcuni prodotti di alta qualità privi di sostanze volatili inquinanti (VOC) precisando che l’attenzione dell’azienda da lui rappresentata in Italia è quella di aiutare il carrozziere a ottimizzare il lavoro, ma anche nel preservare la  salute. Pino Pace, sollecitato, ha illustrato nuovamente quello che è il modello di formazione dei carrozzieri in seno all’organizzazione Confartigianato che comprende molteplici iniziative a livello nazionale, regionale e provinciale, sottolineando che alla fin fine l’attività di carrozziere rimane pur sempre quella tradizionale e che la “sofisticazione” della auto, oltre ad avere tempi più lunghi del previsto, implica un impegno minimale rispetto al resto delle attività in una carrozzeria.    
Il tema della formazione è stato, però, argomento alquanto sentito dai partecipanti tant’è che ha occupato oltre il 50% del tempo a disposizione. Formazione che viene si fatta, perlopiù da aziende interessate al loro prodotto o da istituti privati con propri programmi interni, ma che manca a livello istituzionale con finalità di avviare i giovani verso un percorso formativo specifico.
Servizi alla clientela, gestione economica e organizzativa dell’azienda, competenza tecnica, come si possono ottenere in un sistema sempre più complesso in cui la tecnologia del prodotto sul quale il carrozziere deve intervenire, è sempre più complessa? Solo con un elevata professionalità specifica e, questa, scusate se lo ribadiamo, la si ottiene solo attraverso la formazione e l’informazione costante, tema dominante oggi e nel prossimo futuro per rimettere in circolo auto riparate con garanzia di sicurezza.
D’altro canto è proprio quello che emerge dal nostro sondaggio mensile rivolto ai carrozzieri  su IoCarrozziere.

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