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Avevamo già preannunciato negli articoli precedenti la necessità di rivedere i programmi formativi degli ITS (vedi) per riportarli alle attuali esigenze tecnologiche e in particolare alle richieste dell’automotive: mancano gli operatori specializzati nella programmazione, nella riparazione e manutenzione delle auto a tecnologia avanzata. Il Governo si era fatto carico di risolvere il problema della formazione in generale attraverso una riqualificazione degli IST – Istituti tecnici superiori – al fine di incentivare i giovani ad intrapprendere  un percorso formativo di sicuro sviluppo per il futuro. Un altro passo in tal senso è stato ora compiuto: la riforma di questo capitolo dell’istruzione prevista dal Pnrr  ha iniziato il suo iter al Senato e poi alla Camera. Non sono previste particolari difficoltà tenuto conto che tutti i partiti sono d’accordo nel dare il via libera al provvedimento che prevede lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro nei prossimi 5 anni.
L’attuazione del programma, previsto per giugno, prevede passaggi ben definiti ed in particolare per il rafforzamento delle competenze Stem ( science, technology, engineering and mathematics), per la formazione digitale, la formazione degli insegnanti e la riqualificazione delle scuole 4.0 per raggiungere nel 2026, almeno 100 mila classi innovative, dall’ambiente alla robotica, alla realtà aumentata.
Importante il contributo delle imprese per la fornmula scuala-lavoro. Il programma governativo prevede infatti il 60% delle ore per la docenza e almeno il 35% (sostenute e anche da eventuali borse di studio), alla pratica diretta presso le aziende. Per le aziende che investono nella formula scuola-lavoro è previsto un credito d’imposta del 30%, aumentato al 60% se l’erogazione viene fatta nelle zone a maggior disoccupazione.

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