"Chi non impara non cresce e chi già sa, si aggiorni!"

Differenza tra e-fuel e biocarburanti

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Sulla scia della decisione presa dalla UE nell’approvare l’utilizzo di carburanti e-fuel (sintetici) richiesta dalla Germania e i Biocarburanti,  richiesta dall’Italia e non accolta, ci siamo chiesti qual’è la differenza tra una categoria e l’altra di combustibile.
Gli e-fuel sono carburanti di origine sintetica a emissioni zero. La loro produzione avviene mediante la scissione dell’acqua in idrogeno e ossigeno e la successiva combinazione dell’idrogeno ricavato da tale processo con l’anidride carbonica catturata dall’atmosfera.

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Emissioni zero confermate al 2035

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Sembrava fatta per il Governo Italiano, e invece no! La richiesta avanzata da alcuni paesi compresa l’Italia, di prorogare e ottenere una deroga per l’utilizzo nei motori termici dei biocarburanti ricavati da biomasse, per il momento non è passata. Ha avuto successo, invece, quella avanzata dalla Germania sugli e-fuel, carburanti sintetici. Pertanto, dal 2035  possono ancora esistere auto con motore endotermico alimentate da carburanti sintetici a patto che le auto di nuova produzione non dovranno più emettere anidride carbonica.
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Mantenere il doppio canale

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La decisione del Parlamento Europeo di confermare l’abbandono delle motorizzazioni endotermiche dal 2035 non dovrebbe destare tutte le proeccupazioni che stanno animando alcuni paesi d’Europa in primis l’Italia. In fin dei conti non è una decisione nuova, ma una conferma di deliberazioni non certo recenti. Le organizzazioni che difendono l’industria manufatturiera dell’automotive contestano il poco tempo a disposizione per la transizione, ma quasi tredici anni sono considerati pochi? In un tempo in cui ogni settimana o mese registriamo novità tecnologiche in tutti i campi del sapere: dall’informatica, all’industria, alla chimica, alla medicina, solo per citarne alcuni.

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Batterie per veicoli elettrici in Italia

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L’Italia sulle batterie elettriche per auto parte da zero, o quasi. L’avvento della nuova mobilità elettrica e la scarsa disponibilità di materie prime, ha costretto il nostro Paese a rincorrere le nuove tecnologie elettriche per l’autotrazione. Siamo un Paese che ha sempre dimostrato reattività, ingegno, fantasia, coraggio e intrapprendenza, quindi, questo stop forzato non ci ha spaventato, ma anzi ci ha spronato a darci da fare per recuperare, e magari fare meglio di altri, nella produzione di accumulatori di energia elettrica per la nuova mobilità.

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DR Automobiles Groupe si fa strada

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La crescita in termini di volumi e quota di mercato di DR Automobiles Groupe passa anche attraverso un processo di potenziamento dell’organico e una più efficiente organizzazione aziendale. In quest’ottica va letto il recente avvicendamento che ha interessato il centro ricerca e sviluppo e il dipartimento post-vendita del gruppo con la nomina di Roberto Romano,  direttore R&D e Gerardo Altieri capo dell’Aftersales.

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Il “rombo” dei motori non sparirà

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Mentre tutta (o quasi) l’industria si è ormai orientata sulla mobilità elettrica con graduale abbandono delle motorizzazioni endotermiche, qualcun’altro, invece, investe ancora nello sviluppo dei motori a combustione associati a quelli elettrici.
Il Gruppo Renault ha annunciato partnership con il gruppo cinese Geely e ultimo con Saudi Aramco con l’obiettivo di sviluppare motori a benzina e sistemi ibridi più efficienti in un momento in cui gran parte dell’industria automobilistica si è concentrata sul passaggio a veicoli puramente elettrici.

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Chi lo dice che i motori endotermici spariranno?

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Tutto elettrico dal 2035 in poi. Questa prospettiva terrorizza la moltitudine di autoriparatori,  che si dedica prevalentemente alla manutenzione dei veicoli. Lo stesso dicasi per i fabbricanti di componenti specifici e i rivenditori di ricambi. In questo scenario pochi parlano dei veicoli commerciali e industriali che numerosissimi circolano per le strade europee e italiane.

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Incentivi auto 2023

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Ripartono da martedì 10 gennaio i nuovi incentivi auto per il 2023. Possono richiedere l’Ecobonus le persone fisiche che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, acquistano in Italia, anche in leasing, un’auto nuova mantenendone la proprietà per almeno 12 mesi. Occorre tener presente che, se l’auto che volete acquistare è di categoria M1 con emissioni inferiori a 60 g/km CO2, la potete prenotare senza obbligo di rottamazione della vostra vecchia auto.

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L’oro dei dati

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Tanti vogliono mettere le mani sui dati trasmessi dalle auto connesse. Questo “tesoro” viene definito l’oro del futuro  per varie ragioni: tener legato il consumatore ai servizi collegati e gestiti da società prevalentemente legate ai costruttori di auto, assicurazioni, flotte.  La massa di dati permette un’infinità di soluzioni e servizi che variano dalla manutenzione programmata, a  quella predittiva per guasti e rotture, al monitoriaggio della condotta di guida del conducente, al controllo geolocalizzato per le flotte e tutta la serie di dati tecnici relativi all’utilizzo del mezzo.

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Euro 7: le nuove regole

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Dopo tanto attendere finalmente la Commissione europea ha diramato i nuovi standard per le emissioni Euro7, con l’obiettivo di migliorare il controllo delle emissioni inquinanti di tutti i nuovi veicoli, che entreranno in vigore dal primo luglio 2025 per auto e furgoni e dal primo luglio 2027 per i mezzi pesanti. Nessuna distinzione viene fatta sul tipo di alimentazione: benzina, diesel, energia elettrica, o carburanti alternativi. Le nuove norme prevedono anche i controllo del particolato proveniente dai freni, ma non comprendono le emissioni di CO2 in quanto già comprese nel Fit for 55.
I costi stimati dalla Commissione Ue per ridurre le emissioni, prevedono un aumento da 90 a 150 euro per le auto e 2.600 per autobus e camion, che sono stati criticati dall’Acea, poichè ritiene il beneficio ambientale molto limitato a fronte di un costo pesante sui veicoli.

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