Crisi dei profitti
Stellantis ricavi meno 14% nel primo quadrimestre dell’anno, Volkswagen profitti ridotti del 37% e Porsche con 100 milioni in meno di ricavi sul terriotrio USA, Mercedes con l’utile operativo calato del 41%.
Sono questi i numeri che fanno pensare a una debacle dei più grandi marchi produttori di auto in Europa. Nella realtà la “crisi” appare momentanea. in attesa delle definitive decisioni del presidente Trump sul settore dell’automotive.
L’instabilità geopolitica non favorisce di certo la ripresa, ma l’Europa si muove continuando a produrre sulle sue piattaforme i veicoli elettrici che hanno registrato performace di vendita sui mercati occidentali europei fino al 110%. Mercedes per il rilancio ha previsto l’immissione entro il 2027 di ben 25 nuovi modelli. Il problema è sicuramente sui dazi USA, ma anche di ordine concorrenziale sui costi. Se sul primo potrebbe esserci una revisione positiva, per il secondo occorre diminuire i costi di produzione, operazione alquanto difficile se non si vuole delocalizzare.
La situazione allo stato è alquanto fluida e, in attesa che le questioni politiche del settore vengano definite, tutto viene congelato a tempi migliori.
Blackout elettrico
Altra questione che può infuire sui mercati per la vendita di auto full elettriche, è il recente blackout elettrico sul territorio spagnolo. Una questione di una gravità eccezionale della quale se ne parla poco. Qualcuno si è chiesto che fine hanno fatto o faranno le auto elettriche che necessitano di ricarica delle batterie, molte delle quali saranno costrette a rimanere ferme in attesa sulle strade, che la rete elettrica venga ripristinata. Quali ripercussioni negative ci possono essere, bloccando qualsiasi attività legata alla mobilità di persone, merci e cose, con immaginabili disagi e perdite economiche.
Questo potrebbe essere un segnale per valorizzare altre soluzioni alternative alla mobilità elettrica?
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