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A questa domanda molti rispondono istintivamente che se tutti i mezzi viaggiassero ad energia elettrica con ogni porobabilità avremo problemi di produzione di energia. Premesso che noi siamo scettici su una mobilità futura completamente basata sull’energia elettrica, dobbiamo però analizzare i dati concreti prima di trarre ogni giudizio. Alcuni paesi, ultimo dei quali la vicina Svizzera, prendendo in considerazione misure di emergenza in caso di carenza di energia elettrica quest’inverno, potrebbe attuare misure draconiane come ridurre gli orari di funzionamento dei negozi, abbassare i termostati degli edifici, fino alla riduzione della temperatura delle lavatrici. Il divieto di usare soffiatori per foglie e riscaldatori per sedili sugli impianti di risalita e il rallentamento dello streaming video a definizione standard e soprattutto limitare l’uso privato delle auto elettriche ai “viaggi assolutamente necessari”. Occorre precisare che l’energia elettrica prodotta in Svizzera deriva prevalentemente da fonti idroelettriche che nei mesi invernali si riduce, per cui quella mancante viene importata da Francia e Germania  o prodotta con il gas che in questo periodo di crisi energetica è costoso e carente in tutta Europa. Tutto ciò premesso e ammesso che la mobilità veicolare sia tutta alimentata ad energia elettrica, i consumi globali non supererebbero il 9% di tutta l’energia elettrica consumata in Svizzera.
E in Italia come siamo messi, se si rispetta la mobilità elettrica prevista dal piano Europeo? Prendiamo a prestito le parole autorevoli di Luca Marchisio, Head of Strategy di Terna Spa:
“Ogni auto a batteria, con una percorrenza media di poco più di 10 mila km, consuma in un anno 2 MWh di elettricità, quindi un milione di auto sono 2 TWh, 10 milioni 20TWh e così via. Per i 4 milioni di BEV e i 2 milioni di PHEV, che consumano anche benzina, previsti dal Piano Nazionale Energia e Clima, il PNIEC, al 2030 noi stimiamo 10 TWh di energia elettrica all’anno. Queste sono le stime degli scenari alla base dei nostri piani strategici energetici. Rispetto al fabbisogno nazionale di 320 TWh dell’ultimo anno ante Covid, questo numero è significativo ma facilmente gestibile. Non è un numero che preoccupa”.
Secondo Christoph Erni, fondatore e CEO di Juice Technology, quando tutte le auto, i camion e gli autobus sulle strade del mondo saranno alimentati ad energia elettrica, il consumo combinato di tutti questi veicoli rappresenterà solo il 9% del consumo globale di elettricità. Le ragioni sono due: la prima è che i veicoli elettrici sono incredibilmente efficienti, la seconda è che l’industria e la società nel suo complesso consumano già una quantità di energia estremamente elevata.
L’analisi mette chiaramente in evidenza che il problema energetico relativo al consumo di elettricità nella mobilità su strada, non rappresenta una preoccupazione, soprattutto lungo il periodo della transizione, dove molteplici potrebbero essere le fonti alternative. 

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