Si dice che quello che si verifica negli Stati Uniti, pur con ritardo, pima o poi arriva anche da noi in Europa.
Se questo è vero allora dobbiamo rivedere anche noi i target dei veicoli elettrici previsti nella transizione ecologica.
Dopo le proteste dell’industria e dei lavoratori dell’auto nello Stato del Michigan, terreno di scontro elettorale, l’amministrazione Biden ha abbassato i target per l’adozione delle auto elettrihe dal 67% entro il 2032 al 35%.
L’Epa (agenzia di protezione per l’ambiente) ha rivisto l’originario programma abbassando gli obiettivi ambientali previsti al 2032, le emissioni non verranno più ridotte del 56%, bensì del 49% (sempre rispetto al 2026). Nello specifico i nuovi requisiti stabiliscono che nell’ambito dei veicoli leggeri i produttori debbano restare al di sotto della media totale di 170 grammi di CO2 per miglio nel 2027 (nella prima proposta erano 152 g/miglio). Al 2032 l’obiettivo è arrivare a 85 grammi per miglio (invece di 82 g/miglio).
L’Italia agli ultimi posti in Europa sembra rispettare quello che è la parabola della vigna attribuita a Gesù (Vangelo secondo Matteo 20,1-16) “gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”. Di solito le novità tecnologiche che cambiano radicalmente i parametri della società e della produzione industriale, verificano la loro efficacia e penetrazione con l’andamento del mercato, in questo caso l’Italia, per vari motivi, è ultima in Europa nell’acquisto di veicoli elettrici con circa il 4%. Vuoi vedere che le iniziali critiche verso il nosto paese ora si stanno rivelando scelte lungimiranti di un mercato non ancora pronto per costi, infrastrutture e tecnologia delle batterie per un sereno acquisto di questo genere di veicoli.
Sta di fatto che le pressioni dei costruttori, dei produttori di componentistica, dei lavoratori del settore, anche l’Europa sta pensando di rivedre i parametri relativi alla transizione ecologica, addirittura di valutare anche la possibilità di soluzioni alternative, tramite combustibili sintetici e biologici, dopo che in alcuni paesi europei con elevato parco circolante di veicoli elettrici comincia a scarseggiare, almeno in alcune ore, l’erogazione di energia elettrica per la ricarica dei veicoli. Tappezzare prati e campagne di pannelli fotovoltaici e pale eoliche, oltre all’impatto nergativo per l’ambiente, non soddisferebbe il bisogno di energia se il parco cicrcolante fosse di soli veicoli elettrici.
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