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La domanda è d’obbligo, ma la risposta è scontata. Gli autoriparatori abusivi, che cioè esercitano l’attività di autoriparatore senza averne i requisiti, assenza di comunicazione e autorizzazioni degli enti preposti, esistono ancora.
Gli ultimi che sono stati scoperti dalla squadra di polizia giudiziaria della polizia stradale di Maglie, sono in provincia di Lecce, precisamente a Collepasso, dove due fratelli gestivano due attività all’interno di due garage attrezzati per interventi riparativi, nel cui interno vi erano 35 veicoli in attesa di riparazione.  Per i due è scattata una sanzione di 10mila euro ed il sequestro, finalizzato alla confisca, delle attrezzature presenti all’interno delle due officine. Nel corso del controllo sono stati identificati anche due operai al lavoro.
Attenzione! Dalle sanzioni sono coinvolti anche i clienti per i quali, nel caso delle due officine, è scattata una sanzione di circa 5.000 euro, per essersi affidati alle officine non autorizzate.

Un altro abusivo, questa volta al nord Italia, aveva aperto un locale nel centro di Ticineto (Alessandria) dove esercitava abusivamente l’attività di autoriparazione senza i dovuti permessi della Camera di Commercio di Alessandria. Scoperto dai carabinieri della Forestale di Casale e dai colleghi della stazione di Ticineto, l’uomo trentenne di origini albanesi è stato sanzionato con una multa di 5 mila euro e gli è stata sequestrata tutta la strumentazione usata nell’attività abusiva.

Vodo di Cadore è stata individuata e sanzionata dalla Polizia stradale un’officina meccanica rivelatasi abusiva. L’attività non era registrata in alcun modo alla Camera di Commercio, per cui è stata scoperta dalla Sezione di Polizia Stradale di Belluno e pesantemente sanzionata.
Il titolare aveva svolto infatti, nel periodo da gennaio ad aprile 2023, lavori su una decina d’auto nel garage di pertinenza di un’abitazione privata, che non risultava però essere adibita a tale uso. Al titolare gli è stata comminata una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 5.164,33 euro, oltre al sequestro dell’attrezzatura.
Per quattro dei clienti è scattata la sanzione amministrativa pari a euro 86,00 ciascuno, per essersi appunto avvalsi per l’attività di autoriparazione di impresa non iscritta al registro delle imprese autorizzate.

Questi sono solo esempi presi a caso tra la stampa locale nel 2023, evidentemente il mal vezzo di riparare abusivamente i veicoli contrasta non solo con le norme di legge che regolamentano l’attività di autoriparatore, ma anche per la sicurezza dei veicoli, per gli occupanti e per chi circola sulla strada.