Forse nessuno ci pensa, ma chi è in possesso di un’auto elettrica può andare incontro a diasagi vari dovuti alla temperatura esterna che iinfluisce notevolmente sull’autonomia.
Uno studio di Recurrent, che ha esaminato dati reali di oltre 7.500 auto elettriche negli Stati Uniti, ha stilato gli effetti del caldo sullo stato di salute delle batterie. Dall’analisi ‘Summer & Hot Weather on Electric Car Range’, riprodotta nella grafica iniziale, emerge che i veicoli elettrici perdono solo il 2-5% di autonomia a temperature inferiori a 32° C, ma possono perdere il 20-30% dell’autonomia totale in condizioni climatiche torride, ovvero con temperature superiori a 35° C.
Per analogia vengono in mente due episodi che sono stati riportati dalla stampa in questi giorni di gran caldo e di esodi verso le vacanze. Il primo è relativo a una coda di 13 chilometri in autostrada sotto un sole cocente, dove alcuni automoblisti di auto endotermiche a diesel e benzina hanno ospitato nei loro abitacoli gli occupanti dei veicoli elettrici che per non scaricare le batterie erano costretti a spegnere i climatizzatori e tenere i finestrini aperti col rischio di malori vari. Il secondo, se vogliamo ancora più drammatico e… costoso riguarda il racconto dell’odissea vissuta da una famiglia romana in viaggio per il Salento con una vettura elettrica con autonomia dichiarata di 500 chilometri. Vero o falso che sia questo racconto, offre spunti di riflessione concreti, su questo genere di veicoli, allo stato delle attuali tecnologie, delle conoscenze e delle infrastruttre.
“Due anni fa ho fatto il salto di qualità, ho preso una ………….., fino a che giravo per il centro di Roma, andava tutto bene, i problemi sono arrivati dopo. L’estate decido di andare in vacanza nel Salento, autonomia 500 km che con clima acceso e velocità sopra i 110 km/h, calano drasticamente a circa 250. Dopo 250 km. c.a. mi fermo ad un distributore sull’autostrada con ricariche lente da 8 ore o ricariche Tesla. Bene, esco dall’autostrada e mi reco al primo distributore veloce, un’ora e riparto. Faccio altri 250 km e arrivo a destinazione. Vicino l’Hotel c’è solo una ricarica lenta da 8 ore, quindi lascio i bagagli e metto la macchina a caricare fino alla mattina dopo. Auto carica, la parcheggio in Hotel e la lascio ferma per 15 giorni.
Finita la vacanza decidiamo di andare a fare altri giorni in Calabria e qui iniziano i problemi seri. Dalla Puglia alla Calabria una sola stazione veloce a 300 km di distanza, quindi vetri aperti, no clima e velocità sotto ai 110 km/h altrimenti ci arriviamo a spinta. Arrivo alla ricarica dopo 3 ore e metto a caricare per un’ora al sole con due bambini e il cane che stava crepando e mi mandava maledizioni. Finita la carica parto e arrivo a destinazione. Auto scarica devo caricare, vicino l’Hotel nessuna ricarica, l’unica disponibile, lenta da 8 ore, dentro un parcheggio a 15 km. Devo trovare chi mi accompagna. Caricata lla batteria metto l’auto nel park dell’Hotel. Riprendo l’auto per portare i bambini a vedere qualcosa in giro, e in paese fermo la macchina, rimangono i bambini in macchina con stereo e clima acceso. La macchina si scarica e non parte più. Chiamo l’assistenza nessuno mi sa aiutare, stò in Calabria, chiamo il carro attrezzi viene e se ne va perché la macchina non cammina, è elettrica, quindi serve un carro attrezzi attrezzato con i carrelli perché le ruote sono inchiodate, aspetto un altro carro attrezzi, alle 22 arriva l’altro carro faccio portare l’auto vicino ad una palina di ricarica, 150 € di spesa, ora la metto in ricarica e riparto. L’auto non si ricarica più, mi da errore. Lascio la macchina lì tutta la notte e trovo un povero cristiano che accompagna me e la mia famiglia a 15 km di distanza. Il giorno dopo torno, chiamo ancora un carro attrezzi, ma non può fare nulla, non ci capisce un piffero di auto elettriche. Alla fine trovo uno che sa il fatto suo e viene con un Booster, l’attacca alla batteria di servizio sotto il vano bagagli, finalmente posso ricaricare, ma se stacco il Booster non carica più. Allora smonto la batteria, con gli attrezzi forniti dal carro attrezzi, la porto a caricare e la rimontro, tutto questo al costo di 350 €uro. Rimessa la batteria di servizio, lascio l’auto a ricaricare per 8 ore, vado in hotel con l’autostop (nessun taxi in zona). Arrivo stremato e la mattina dopo con l’aiuto del proprietario dell’Hotel vado a riprendere l’auto.
Per tornare a Roma ho impiegato ben 24 ore. Appena arrivato a casa il giorno dopo ho venduto l’auto”.
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