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Litio, microchip, materie prime fra le quali il Magnesio, mettono in crisi la produzione di veicoli. Adesso è arrivata l’ora del Magnesio, componente essenziale che entra in lega con altri metalli, rendendo indispensabile la sua presenza nell’automotive. Purtroppo le caratteristiche del minerale, che si ossida facilmente, non consentono di fare scorte a lunga scadenza, per cui in assenza di produzione si sta dando fondo alle scorte esistenti. La Cina detiene la quasi totalità (95%) della produzione di Magnesio e da circa un mese non ne fornisce più, con conseguenze catastrofiche per l’Europa. Questo fattore, associato agli altri problemi di approvvigionamento, al rincaro dei materiali, dei polimeri, delle materie prime in generale, ai rincari dell’energia e anche alla carenza di silicio, ingrediente indispensabile per molte componenti delle auto, sta mettendo in crisi tutto il settore dell’automotive i di milioni di posti di lavoro. Il problema nasce dalla Cina e in particolare alla carenza energetica che sta colpendo il paese causa i diffusi blackout, che si ripercuote sulla produzione delle materie prime. La produzione di magnesio è infatti alquanto energivora e, tenuto conto che la Cina trae l’energia principalmente dal carbone e quindi la necessità di ridurre le emissioni di CO2, le autorità cinesi hanno deciso di rallentare se non addirittura sospendere anche la produzione di acciaio e alluminio, con conseguente impatto anche sull’offerta internazionale di questi metalli.