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Questa è in estrema sintesi la situazione in cui versa oggi l’editoria. Dovremo essere preoccupati? Direi proprio di no! La flessione di fatturato e conseguentemente di ricavi è funzionale a vari fattori, in primis il periodo di pandemia da Covid-19 che, almeno per l’editoria cartacea, ha di fatto sterilizzato parecchie attività e mancate iniziative causa l’assenza di partecipazione in presenza a manifestazioni, fiere ed eventi vari. Va poi considerata l’inerzia di molte aziende che in tema di pubblicità hanno scelto forme e canali informativi dei loro prodotti poco corrispondenti a un messaggio efficace verso i consumatori. Si tratta di comunicazioni pubblicitarie poco professionali, prevalentemente autoreferenziali che risultano poco efficaci per il fine al quale dovrebbero essere destinate. La scarsa professionalità nel messaggio pubblicitario è funzionale al marketing e inevitabilmente si ripercuote sul commercio. Tutto ciò non deve spaventare, è frutto del momento di “sbandamento” in cui versa l’attuale società, terminato il quale la ripresa corretta delle funzioni nei vari settori rappresenterà anche il rilancio dell’editoria (di qualità) nel suo genere.
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