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Dopo l’entusiasmo manifestato per l’auto elettrica, cominciano a manifestarsi i primi problemi, non tanto quelli tecnici e infrastrutturali, quanto sul fronte economico. Uno studio ha rilevato che l’auto elettrica costa ancora troppo, mediamente il 33% in più di quelle con motorizzazioni endotermiche. Ne va meglio la vendita dell’usato, l’auto elettrica si deprezza di più, mediamente circa il 20%. Inoltre c’è da mettere in conto che l’acquisto di un’auto elettrica con l’attuale tecnologia, rischia di diventare obsoleta solo dopo qualche anno, per l’arrivo di nuovi modelli maggiormente performanti, che sono in fase di sviluppo e non ancora commercializzati. L’elettrico comunque avanza, forse non come prima, infatti, molti gruppi di costruttori europei di auto hanno frenato nella produzione e nell’ampliamento di strutture dedicate prevalentemente all’elettrico. Il dimezzamento degli ordini di veicoli elettrici rispetto al 2022 ha fermato per tre settimane la produzione del Gruppo VolKswagen nella fabbrica di Zwickau ed ha bloccato il progetto per la quarta giga factory per la costruzione di batterie, nell’Est Europa. Ovviamente il problema non riguarda l’anno in corso, che ha visto performance di vendita soddisfacenti, ma il futuro, dove la contrazione di mercato sui veicoli elettrici ha comportato il raffreddamento delle iniziative espansive dei grandi costruttori, come il ripensamento della nuova giga factory di Tesla in Messico.
Per contro c’è da registrare un ritorno dell’endotermico, come testimoniano i dati di GM e Ford negli Stati Uniti, mentre Stellantis continua il suo programma sulla transizione. Vi sono paesi dove le auto endotermiche vanno ancora forte: Sud Est asiatico, il mercato africano. l’India, quello sudamericano e quello Turco e questo permette a molti gruppi di costruttori di avere margini di profitto che permettono di tenere i costi dei veicoli elettrici più accettabili, anche se non ancora a livello di quelli cinesi e di Tesla.

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