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Si stima che nei ricambi auto il mercato dei falsi valga 2 miliardi di euro. L’80% dei prodotti vengono da Cina e Far East, ma cresce anche il ruolo di Paesi più “vicini”, ad esempio, la Turchia, dove molti importatori europei senza scrupoli fanno arrivare prodotti falsi dall’Asia e poi li rivendono su propri siti e-commerce. Ogni anno in tutto Europa, vengono sequestrate alcune componenti di falsi ricambi auto, per circa 1,4 milioni di pezzi e il fenomeno è purtroppo in aumento. Le conseguenze economiche delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale sono considerevoli, le perdite annuali dirette di 13 settori di mercato particolarmente vulnerabili la contraffazione mondiale è stata stimata in 60 miliardi di euro all’anno, pari al 7,5% delle vendite totali delle aziende produttrici.

I contraffattori producono una vasta gamma di parti di automobili: airbag, cerchi in lega, pastiglie dei freni, cavi, filtri, pompe del carburante, griglie, pompe acqua, radiatori e luci posteriori, che vengono spesso venduti dai contraffattori direttamente ai clienti online.  Oltre 70.000 pezzi di ricambio auto contraffatti, tra cui griglie, filtri dell’olio e dell’aria e pompe del carburante, insieme a 590 cilindri di refrigerante CFC comunemente usati nella climatizzazione e nella refrigerazione, sono stati sequestrati in un’operazione doganale comune su vasta scala coordinata dall’Agenzia Ufficio per le frodi (OLAF). Parti di automobili contraffatte possono comportare rischi considerevoli per la salute e la sicurezza dei consumatori. Come nel caso del Regno Unito, dove sono stati venduti online airbag contraffatti di diversi marchi di veicoli a prezzi notevolmente inferiori a quelli originali. Gli airbag sono stati prodotti senza alcun standard di sicurezza, con conseguenti rischi significativi per la sicurezza degli utenti.

Negli ultimi anni, i mercati dei social media in particolare, sono emersi come piattaforme chiave da dove i contraffattori possono accedere a un numero elevato di consumatori per proporre articoli contraffatti con un rischio generalmente basso di essere intercettati dalle forze dell’ordine. I criminali offrono sempre più prodotti contraffatti attraverso le reti multimediali utilizzando URL specifici che possono essere difficili da identificare dalle autorità di contrasto.