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La transizione ecologica, ormai ineluttabile, lascia ben poco spazio ad eventuali ripensamenti in ordine al disimpegno delle case automobilistiche circa le motorizzazioni tradizionali endotermiche. Le date prefissate per il contenimento delle emissioni in atmosfera di CO2, sia dalla Commissione Europea che dalle iniziative nazionali, regionali e comunali sulla mobilità, sono state stravolte dalle decisioni di alcuni gruppi automobilistici che hanno addiritttura anticipato le decisione di non produrre più veicoli alimentati a combustibili fossili. Ultimo dei quali è Stellantis che proprio da pochi giorni ha comunicato ufficialmente che dal 2027 verranno vendute solo auto elettriche per alcuni brand del gruppo. Intanto, entro la fine del 2021 nella fabbrica di Termoli verrà prodotta la gamma dei veicoli commerciali leggeri completamente elettrificata per tutta Europa, oltre a furgoni medi a celle a combustibile a idrogeno. Carlos Tavares ha comunicato, inoltre, che l’Alfa Romeo sarà tutta elettrica dal 2027 e Lancia dal 2024. “Dal 2026 faremo solo lanci di auto Bev”.
Sale all’allarme per l’occupazione italiana del settore che con 1 milione di motori endotermici prodotti dal gruppo Stellantis. che occupa circa 5000 addetti a cui vanno aggiunti  circa 1700 che si occupano dei cambi.
Tutte queste iniziative industriali avranno riflessi pesanti sul mondo della riparazione e manutenzione meccanica che, ben prima delle date prefissate, cominceranno a veder calare il lavoro.
Viene così smentita la credenza che l’Italia è un paese anomalo rispetto al resto d’Europa per cui la transizione ecologica è un problema che ci riguarda marginalmente. Il fatto è che non dipende tanto dal consumatore, ma prevalentemente dalla produzione che deve adeguare il proprio prodotto per rimanere nei limiti consentiti dalle leggi europee. Per cui non occorre aspettare che scatti l’interruttore, il processo di conversione tecnologica è ormai già avviato e anche chi è rimasto scettico, deve ormai adeguarsi alle novità tecnologiche.