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Tutti noi abbiamo sperimentato quanto sia impossibile effettuare interventi manutentivi e riparativi sui veicoli di nuova generazione, costruiti con le nuove tecniche e dotati dei recenti sistemi elettronici di assistenza alla guida (ADAS). Nonostante una legislazione europea favorevole all’accesso dei dati da parte degli autoriparatori indipendenti, la difficoltà di reperire le informazioni dai rispettivi canali informativi delle case costruttrici è un fatto tangibile. La situazione appare oggi chiarita dopo la causa vinta da ATU (Auto-Teile-Unger) e Carglass (C-296/22) nei confronti di Fiat Chrysler Automobiles (FCA Italy), per aver creato difficoltà  nell’accesso per il reperimento dei dati del veicolo tramite porta ODB da parte degli autoriparatori indipendenti. Il Tribunale regionale di Colonia interessato del problema ha deciso di sottoporre il caso alla corte di Giustizia Europea che il 5 ottobre 2023 si è espressa pronunciando la seguente sentenza: il costruttore italiano non può imporre condizioni di accesso diverse da quelle definite dalla normativa europea. Ciò impone che FCA, e di conseguenza tutti gli altri produttori di veicoli, di fornire agli operatori indipendenti un accesso illimitato, standardizzato e non discriminatorio alle informazioni sull’ODB sulla riparazione e manutenzione dei veicoli. Qualsiasi altra condizione imposta dai produttori è dunque vietata.
Gli autoriparatori indipendenti possono ora accedere alle RMI (Repair and Mantenance Information), ma anche ai dati generati da tutti i veicoli connessi, compresi naturalmente quelli del Gruppo Stellantis senza più restrizioni.