Uno studio recentemente condotto da TRL per conto di IAM RoadSmart, la FIA e il fondo stradale Rees Jeffreys, ha messo in evidenza i limiti e i rischi derivati dall’utilizzo dei sistemi integrati nelle auto. La maggior parte dei conducenti ritiene che i sistemi d’infotainment nella propria auto debbano essere sicuri. Certamente la sincronizzazione automatica con la schermata di infotainment principale del veicolo è meno impegnativa rispetto al tentativo di gestire il telefono in modo diretto (che non si potrebbe fare, ma che purtroppo continua). La risposta è che i sistemi integrati non rappresentano allo stato attuale una diminuzione del rischio di distrazione, anzi rispetto ad altri elementi che rallentano i tempi di reazione, questi li hanno sensibilmente aumentati, in modo particolare per ciò che attiene al mantenimento della corsia di marcia e tempi di disattenzione visiva più lunghi.
Lo studio ha raffrontato, con identica procedura di distrazione, alcool, cannabis e smartphone tradizionali classificandone percentualmente il grado di disattenzione creato.
Come si può rilevare dall’infografica sottostante l’impatto di Apple CarPlay e Android Auto è peggiore di quello di alcol e cannabis, anche se, indipendentemente dal sistema utilizzato basato su touchscreen, è probabile che i risultati ottenuti sarebbero stati gli stessi.
La considerazione che se ne può trarre è che il controllo vocale rispetto ai sistemi touch è sicuramente meno distrattivo. Mentre aspettiamo che vengano discussi eventuali miglioramenti, è importante che ogni guidatore capisca che l’utilizzo di un touchscreen distoglie inevitabilmente lo sguardo dalla strada e aumenta il rischio con un risultato che potrebbe essere catastrofico.
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